Il sentiero della memoria verso Sabotin
Il monte lungo cui scorre il confine tra l’Italia e la Slovenia si erge al crocevia tra la Valle del Vipava, la regione transfrontaliera di Goriška, la valle dell’Isonzo e il Collio. I suoi pendii non offrono solo ottimi sentieri e percorsi, bensì nascondono una folta vegetazione originaria di diversi microclimi, oltre a essere casa di moltissime e rarissime specie di uccelli. Prima di tutto, però, il monte Sabotin testimonia la storia e le atrocità della Grande Guerra.
Potete affrontare i 609 metri di Sabotin da diverse direzioni. Per questa occasione vi consigliamo di attraversare il versante settentrionale e scendere lungo i pendii meridionali. Parcheggiate la macchina vicino al ponte sopra l’Isonzo. Attraversandolo potete ammirare sulla vostra destra il celebre ponte di Solkan, con la sua magnifica arcata di 85 metri il ponte ferroviario di pietra più grande al mondo.
Passato il ponte si prende lo sterrato a sinistra che porta controcorrente rispetto all’Isonzo. Dopo circa mezz’ora seguite l’indicazione verso sinistra. Mentre la strada inizia a salire, sviare a destra all’incrocio fino a raggiungere la prima caverna lungo il tragitto. Attraversatela oppure proseguite per il sentiero marcato fino a arrivare alla tavola calda sul Sabotin.
Tutt’oggi il monte conserva nelle sue viscere una rete intricata di caverne e trincee che potete visitare e sentire sulla propria pelle le sanguinose battaglie del Fronte d’Isonzo. Fu proprio in questa zona che combattevano soldati di ben 22 nazionalità, lasciando segni indelebili della prima guerra mondiale. Nell’antico posto di guardia è allestito il museo che fornisce anche visite guidate della sua collezione.
Lo sapevate che il confine italo-sloveno scorre proprio sulla cresta del Sabotin? Dopo circa 15 minuti di marcia su traiettorie sinuose transfrontaliere si raggiunge la vetta con le rovine della chiesa di San Valentino, datata nel periodo gotico del Trecento. Da qui si aprono panorami mozzafiato di tutti i punti cardinali. All’orizzonte non passa inosservata la magistrale basilica di Sveta Gora che sovrasta la valle dell’Isonzo. Accanto alle sue acque cristalline color smeraldo e tra la conurbazione di Gorizia e Nova Gorica si distende la città di Solkan. A destra dell’Isonzo si apre la pianura friulana che finisce nel Golfo di Trieste, mentre i vigneti del Collio a ovest inseguono i raggi di sole che tanto giovano all’uva nostrana.
La discesa da Sabotin prosegue sul versante meridionale. Durante il tragitto prestate attenzione alla biodiversità vegetale che grazie al contatto tra il clima submediterraneo e quello alpino rende il monte uno dei territori sloveni più ricchi di flora.
Non solo la folta vegetazione, qui trovano casa e gradito riparo anche tantissimi volatili che nidificano proprio nelle pareti rocciose del Sabotin. Con un pizzico di fortuna potrete sentire e ammirare lo zigolo mucciato o addirittura il rarissimo biancone.
Se non avete ancora fatto sosta potete gustare un ottimo piatto della trattoria Žogica di Solkan, famosa per la ricca offerta di specialità stagionali e pizze. Dalle sponde dell’Isonzo si apre la vista esclusiva del ponte di Solkan.
Il nostro consiglio: L’ascesa per il versante settentrionale è adatta a ragazzi. Se, invece, desideriate salire il Sabotin senza faticare troppo, potete raggiunge la tavola calda in macchina e da lì raggiungere la vetta o fare una passeggiata per la cresta.
Dati tecnici:
Durata totale: 3 ore